Editoriale

RELATIVISMO (MANICHEO)...

26.11.2016 19:36

                                       MIAMI (USA)

                                     L'HAVANA (Cuba)

 

relativismo s. m. [der. di relativo]. – Teoria o concezione filosofica o scientifica fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non assoluto, della conoscenza della realtà, o sul carattere relativo (v. relatività) di determinati fenomeni, enti e grandezze: r. filosofico soggettivistico (il r. di Protagora, ecc.), per cui il reale non può essere conosciuto nella sua assolutezza in quanto la conoscenza è condizionata e modificata dal soggetto, cioè dalla coscienza, che opera la sintesi conoscitiva dell’oggetto; r. filosofico oggettivistico (il r. positivistico, ecc.), per cui ogni conoscenza è limitata alle relazioni dei fenomeni tra loro, e non può mai estendersi alla realtà assoluta e unitaria che sta a fondamento di quel complesso di relazioni; r. scientifico, fondato sul principio o sulla teoria della relatività (il r. di Galilei, di Newton, e il r. di Einstein, in fisica); r. etico, che sostiene l’impossibilità teoretica di ridurre a unità sia i molteplici valori etico-culturali riscontrabili etnograficamente, sia i diversi e contrastanti principî etici emergenti nelle società pluralistiche contemporanee; r. culturale, concezione sostenuta dall’antropologo statunitense Melville J. Herskovits (1895-1963), secondo la quale i valori e le istituzioni di ogni singola cultura si impongono e si giustificano per sé stessi: non devono quindi essere giudicati sulla base di criterî appartenenti ad altre culture (atteggiamento questo ritenuto caratteristico dell’etnocentrismo).

(dal Vocabolario Treccani on line - https://www.treccani.it/vocabolario/relativismo/)

 

Un punto di vista alternativo al manicheismo emotivo di questi giorni: comune-info.net/2016/11/ne-lacrime-ne-festa-la-morte-fidel/

MALEDETTO 2016!...E' MORTO ANCHE LEON RUSSELL!

14.11.2016 23:34

In questo maledetto 2016, purtroppo non ancora finito, se ne sono andati in tanti... tra musicisti, compositori, produttori, discografici... David Bowie, Prince, Leonard Cohen, Dan Hicks, Dave Swarbrick, Paul Kantner, Gilli Smyth, Alan Vega, Glen Frey, Maurice White, Keith Emerson, Pete Burns, Paul Bley, Pierre Boulez, Rudy Van Gelder, Giorgio Gomelsky, Nanà Vasconcelos, Gianmaria Testa, Gato Barbieri, Tony Conrad, Papa Wemba, Toots Thielemans, Carlo D'Angiò, Sandra Mantovani, Chips Moman, Neville Marriner, Mose Allison...

 

Ieri sera è stata la volta del grande LEON RUSSELL (1942-2016), istrionico rock'n'roller americano, autore di alcuni classici della ballata rock: chi non ha mai ascoltato quel capolavoro blues di "A Song for You", pubblicato sul suo secondo album del 1970?  O "Hummingbird"? O "This Masquerade", resa celebre nel '76 dall'interpretazione di George Benson (che gli valse un Grammy Awards)?

Con oltre 35 albums pubblicati, i suoi pezzi sono stati interpretati dai maggiori musicisti sulla scena. Figura unica anche per l'eccentricità dell'immagine, accompagnato sul palco da band e coriste, era artefice di uno spettacolo trascinante di rock, blues, gospel e soul music profondamente radicato nella storia della popular music americana.

Un ricordo di PHIL ALEXANDER su "Mojo" on line alla pagina www.mojo4music.com/24811/leon-russell-1942-2016/

"A Song For You" su You Tube: www.youtube.com/watch?v=Ms_oQHkyFEM

LEONARD COHEN! R.I.P. (1934-2016)

11.11.2016 11:31

Se ne è andato anche lui, la notte scorsa, improvvisamente...

 

 

... e Suzanne, adesso, come gli sopravviverà...?

 

"Suzanne takes you down to her place near the river
You can hear the boats go by, you can spend the night forever
And you know that she's half-crazy but that's why you want to be there
And she feeds you tea and oranges that come all the way from China
And just when you mean to tell her that you have no love to give her
Then he gets you on her wavelength
And she lets the river answer that you've always been her lover
And you want to travel with her, and you want to travel blind
And you know that she will trust you
For you've touched her perfect body with your mind
And Jesus was a sailor when he walked upon the water
And he spent a long time watching from his lonely wooden tower
And when he knew for certain only drowning men could see him
He said
And you want to travel with him, and you want to travel blind
And you think you maybe you'll trust him
For he's touched your perfect body with her mind
Now, Suzanne takes your hand and she leads you to the river
She's wearing rags and feathers from Salvation Army counters
And the sun pours down like honey on our lady of the harbor
And she shows you where to look among the garbage and the flowers
There are heroes in the seaweed, there are children in the morning
They are leaning out for love and they wil lean that way forever
While Suzanne holds her mirror
And you want to travel with her, and you want to travel blind
And you know that you can trust her
For she's touched your perfect body with her mind"

 
( Leonard Cohen, "Suzanne" 1967)

 

 

Un necrologio ben fatto di Richard Gehr su Rolling Stones:

www.rollingstone.com/music/news/leonard-cohen-dead-at-82-w449792

E' UNA QUESTIONE DI QUALITA'...

03.11.2016 18:31

"E' una questione di qualità, è una questione di qualità, è una questione di qualità

O una formalità, non ricordo più bene, una formalità

E' una questione di qualità, è una questione di qualità, è una questione di qualità

O una formalità, non ricordo più bene, una formalità

come decidere di tagliarsi i capelli, di eliminare il caffè e le sigarette

di farla finita con qualcuno o qualcosa

una formalità, una formalità, una formalità o una questione di qualità

 

Io sto bene, io sto male, io non so dove stare

io sto bene, io sto male, io non so cosa fare

Non studio, non lavoro, non guardo la tivù,

non vado al cinema, non faccio sport

Non studio, non lavoro, non guardo la tivù,

non vado al cinema, non faccio sport

 

E' una questione di qualità, è una questione di qualità, è una questione di qualità

O una formalità, non ricordo più bene, una formalità

E' una questione di qualità, è una questione di qualità, è una questione di qualità

O una formalità, non ricordo più bene, una formalità

come decidere di tagliarsi i capelli, di eliminare il caffè e le sigarette

di farla finita con qualcuno o qualcosa

una formalità, una formalità, una formalità o una questione di qualità

 

Io sto bene, io sto male...

E' una formalità

una formalità, una formalità, una formalità..."

 

(CCCP - "Io sto bene", da "1964-1985 Affinità-divergenze tra il compagno Togliatti e noi  - del conseguimento della maggiore età", 1986, quando Giovanni Lindo Ferretti aveva le palle...)

 

                             (dal blog "Barzellette Russe" - https://italia99.blogspot.it/)

CHI E' QUEL CANTANTE CON L'XFACTOR CHE STA CANTANDO SOTTO LA DOCCIA?

24.10.2016 18:08

Mi è capitato di assistere (sgomento) a una puntata di XFactor, il talent tritamusica in cui lo spettacolo è incentrato sullo sterminio di sogni, aspettative, speranze a cura dei Nuovi Demiurghi Contemporanei della Musica Italiana, la giuria composta da Manuel Agnelli, Fedez, Arisa e Alvaro  Soler che decide della vita e della morte artistica in culla di giovani candidati e provvede al lancio delle star prossime venture (con beneplacito della Sony che finanzia il tutto).

XFactor con la musica non c'entra, l'abbiamo scritto altre volte, è uno spettacolo televisivo basato sul dispositivo dei quiz: chi sarà il prossimo ad essere eliminato? I giudizi sono volutamente arbitrari, umorali, incontestabili e a giudicare dal successo (dopo ben dieci edizioni) evidentemente allo spettatore va bene così.

Ma qualcosa di inquietante e di sinistro, ad ascoltare bene, nella trasmissione c'è: le voci.

Proprio la voce, se ci pensate, dovrebbe essere al centro della scena, l'anelato fattore X dovrebbe sostanziarsi soprattutto nel timbro vocale, nella grana, nell'intonazione, nell'uso metrico-ritmico che il cantante propone, nel suo modo di cantare le parole...

Salvo qualche rarissimo caso, al contrario, tutte le voci sono voci ordinarie o quando sembrano particolari sono solo  imitative.

Fateci caso. Tra le vocalità femminili maggiormente saccheggiate in questi anni ci sono quelle di Adele e Amy Winehouse; tra quelle maschili, Tiziano Ferro o Justin Bieber...  Come se i ventenni di oggi avessero imparato a cantare sotto la doccia imitando le voci dei dischi dei loro cantanti preferiti...

Ma l'agognato x factor un cantante dovrebbe averlo a partire dalla voce che si ritrova in natura; la performance della ragazzotta meridionale che quando parla ha l'inflessione dialettale e usa gli intercalari del paesello e quando canta, come per magia, ha una voce che sembra quella della Winehouse fa sorridere ed è solo patetica.

Ai Demiurghi, però, questo non sembra interessare, tanto che rimangono abbagliati dall'estensione vocale, dal tempo, dalla capacità di rimanere intonati... (oltre che dall'abbigliamento e da come tengono il palco...) - elementi che dopo la rivoluzione estetica di Johnny Rotten e del punk sono diventati secondari per la popular music.

Ma chi ci ridarà voci come quelle di Billie Holiday o di Sandy Denny? Di Janis Joplin o di Joni Mitchell? Timbri naturali straordinari e unici come quelli di Jim Morrison o di Lennon, di Marley o di Bob Dylan; di David Sylvian o di Robert Wyatt? Di Ben Harper o Tom Yorke?

 

(L'immagine è tratta   da "30 idee paradossali di Nancy Fouts - www.vanillamagazine.it/30-idee-paradossali-di-nancy-fouts/)

PROSSIMO NOBEL A... PHIL OCHS!

14.10.2016 21:40

D'accordo, sul nobel a Dylan solo un Baricco può mettersi a discutere (beh, per la verità l'ha fatto anche il New York Times!). Ma l'accademia dovrebbe dimostrare più coraggio e l'anno prossimo candidare anche PHIL OCHS, l'ormai dimenticato giornalista, cantautore, militante libertario morto suicida, in disperata solitudine, nel 1976 (en.wikipedia.org/wiki/Phil_Ochs).

Qualcuno di voi lo conosce? Lo ricorda ancora?

Phil Ochs ci ha lasciato un decina di dischi con alcune tra le più belle ballate politiche della storia della popular music, tra le più intimiste e struggenti, polemiche e urticanti, facendo della sua stessa vita (a differenza di Dylan) uno strumento di lotta politica.

Andate a cercare e ascoltate "Rehearsals for retirement", ad esempio, o "Pleasures of the Harbor", o "Tapes from California", dischi che sono brillanti manifesti di intelligenza  e profondità, che tradiscono una sensibilità unica nel guardare ai problemi del mondo ("Doesn't Lenny Live Here Anymore", "Joe Hill", "The War is Over", "The Harder They Fall"...).

Dylan, molto ingenerosamente, con un certo disprezzo lo definiva "solo un giornalista", ma la sua storia, la sua arte, la qualità e la passione delle sue composizioni lo rendono uno dei più grandi sottovalutati della Storia della Musica Popolare. Una  ferita aperta nella stessa cultura sociale americana che non ha saputo difendere e custodire un bene tanto prezioso (mi vengono analogie con Victor Jara)...

 

"... Sure once I was young and impulsive 

Certo, una volta ero giovane e impulsivo 

I wore every conceivable pin

portavo tutte le spillette immaginabili

Even went to the socialist meetings

Sono andato addirittura ai congressi socialisti

Learned all the old union hymns

e ho imparato tutte le vecchie canzoni dell'Unione

 

Ah, but I've grown older and wiser

Ah, ma adesso sono più vecchio e più saggio

And that's why I'm turning you in

ed è per questo che ti denuncio

So love me, love me

Per cui amami, amami

Love me, I'm a liberal!"

Amami, dai, sono un Liberale!

 

A PHIL OCHS' (VIDEO) JUKE-BOX

"When I'm Gone" (www.youtube.com/watch?v=yB-BBVQLnxI

"There But For Fortune" ( www.youtube.com/watch?v=6lFPIIdud9o)

"Love me, I'm a Liberal" (www.youtube.com/watch?v=bLqKXrlD1TU)

"Power And The Glory" (www.youtube.com/watch?v=bLqKXrlD1TU)

 "Changes" (www.youtube.com/watch?v=OGHHdZoT4F8)

"The War Is Over" (www.youtube.com/watch?v=OGHHdZoT4F8)

"Too Many Martyrs" (www.youtube.com/watch?v=lkfgJG5kyQg)

"Bound For Glory" (www.youtube.com/watch?v=HRq7v3R5DLk)

IL NOBEL A BOB DYLAN...

14.10.2016 00:50

E cosa c'entra Baricco con la letteratura?

www.repubblica.it/cultura/2016/10/13/news/se_il_menestrello_ha_la_meglio_sul_grande_romanzo_americano_e_non_solo_-149693573/

 

        (da "30 idee paradossali di Nancy Fouts - www.vanillamagazine.it/30-idee-paradossali-di-nancy-fouts/)

LE POLEMICHE FANNO BENE ALLA COMUNICAZIONE? LOUISE HAVEL RISPONDE ALLA RECENSIONE DI MARIA RIGER.

06.10.2016 09:59

A una recensione dell'amica Maria Riger a un libriccino di Emma Varlin dal titolo "Senza Misura. Quando Cremona bruciò di gentilezza" (pubblicato nella sezione delle recensioni di libri alla pagina la-dea-bicefala.webnode.it/recensioni-libri-musiciali/), risponde un'amica di Varlin, Louise Havel. Non so dire se le polemiche facciano bene alla comunicazione, certamente costringono a decentrarsi e a provare a comprendere il punto di vista dell'Altro. A Maria Riger, per quel che ne so, non è piaciuto anzitutto il linguaggio con cui Emma Varlin ha scritto il suo libro. Quanto ai contenuti, tutti opinabili, Riger sottolineava la paradossale  coincidenza tra mondi apparentemente inconciliabili - quello cattolico, col suo penoso umanesimo globale, e quello anarchico, settario e venato da un ingenuo solidarismo - nell'enfatizzare la dimensione dell'umano in gioco. Conoscendola, so che Maria Riger è disperatamente senza speranze, per lei l'umanità è al tramonto, questo mondo finito, senza appello. Neppure la prospettiva della deriva e dell'ignoto la seducono...

 

 

La miseria della misura

 

«I realisti hanno paura dell'ignoto.

Il loro compito non è quello di cambiare il reale ma di gestirlo»

Georges Henein

 

Essendo amica e profonda conoscitrice di Emma Varlin, non ho saputo desistere dal scrivere qualcosa sulla recente recensione ''Una scrittura senza misura... appunto'' di tale Maria Riger, uscita sul blog Fuorché il provvisorio.

Parto subito col dire che non siamo davanti a nessun caso letterario, lo sciovinismo intellettuale di taluni non è questione di libertà, quindi non interessa a chi vuole parlare alle oppresse e agli oppressi incazzati.

La recensione che ho letto parte subito con il piede sbagliato, parlando di una chiamata alle armi di questo parossistico antagonismo militante (sic!). Mi chiedo, ma codesta Maria ha veramente letto il libricino tanto decantato?

Mi sovviene questa domanda, inoltre: ma che c'entra l'insurrezione che sviene con il venire ai ferri corti con l'esistente? Davvero si pensa che un sindaco di una cittadina agricola francese possa credere nella rottura generalizzata? Chi parla di isole dove gestire la propria felicità e chi parla di rompere con un mondo in putrefazione, tentando di insorgere, possono essere associati? D'accordo, alla signora Riger non è piaciuta per niente l'impostazione di critica del libro in questione, ma tirare fuori il Cesso cattolico, mi sembra arguzia di intellettualismo. Nel libro compare tutta la critica alla speranza, alla tecnica che devasta l'etica, dando forza al gioco delle passioni che insieme all'intelligenza sovversiva possono dare forza ad un mondo altro o io ho letto un altro saggio?

Veramente, la signora Maria non ha capito qual'è il filo che lega tutto il libro?

Andare alla deriva, dove piace a chiunque tenti di sperimentare la libertà è sempre stato sogno di ogni rivolta, sommossa e moto. La deriva non può essere compresa, va solo sperimentata.

O davvero vogliamo credere che con i nostri paradigmi incatenati possiamo vedere il futuro? Se la signora Maria ha pensato di trovare un libro con delle risposte ha proprio sbagliato... scritto.

Le insurrezioni sono domande inesplorate perché rinchiuse nel carcere a cielo aperto in cui viviamo, le risposte le danno i preti, i cosiddetti figli di Maria. Volere un mondo senza servi né padroni, senza gabbie né frontiere, senza merce né autorità, non vuol già dire generare mondi altri?

Ma alla fine capisco tutto, quando si dice: «come si guadagna il pane quotidiano Emma Varlin? Quante volte anche lei come noi è costretta a scendere a patti con questo mostruoso sistema cancerogeno che ci ripugna?», non poteva mancare la domanda inquisitoria, prettamente sbirresca, della signora Maria Riker. In questo c'è disonestà e tanfo di psicopolizia orwelliana, perché nel libro quando si parla delle sottomissioni quotidiane si usa sempre il noi, includendo la stessa Emma, e mai il voi intellettualoide gerarchizzato, come fa la recensione alquanto bislacca in questione. C'è chi cerca di parlare a quelli che vogliano ascoltare come fa Emma, c'è chi si parla addosso come fa Maria.

Alla fine poi si parla pure di azione diretta, ma non mi sembra che Gaetano Bresci o Sante Caserio fecero nella vita gli psicologi strapagati; e pure si cita Guccini, tessera PD (Partito Democratico che sta per Potere Denaro o se piace di più per Porco Dio) numero 3456 e credo che con questo non ci sia niente da dire in più sul suddetto personaggio in questione, grandissimo cantautore ma uomo con un cuore molto piccolo.

Nello scritto di Emma si dice anche, e si spiega bene, che tentare di liberare se stessi è il miglior modo di liberare gli altri. E non si parlerebbe del proprio sé? Poi, se Maria parla che il saggio vuole trovare un'azione politica rivoluzionaria, usando il termine disprezzato dal libro stesso cioè politica, allora le domande sono due: o non ha letto il capitolo l'inimicizia con la politica o non lo ha capito.

Detto questo, preferisco chi scrive contro la miseria, tentando di distruggerla, che becere critiche sul niente. Perché il niente è passivo, il nulla, su cui molti oppressi fondano la propria causa, può essere creatore. Cara Maria, butti Bauman e si legga Stirner o gli scritti di Bakunin del 1871/1872, vedrà che in quelle pagine furenti, tutto è stato detto. Non c'è niente da inventare, ma c'è solo da distruggere trovando subito la gioia di creare tanti mondi di liberi e di unici.

Unica cosa lieta della recensione è che si sente la voce di una persona sofferente per questo mondo, quindi basta poco per andare oltre a tutte le parole...

Cara Maria, se vuole, ci vediamo sulle barricate!

 

Louise Havel

LA PATOLOGIA COMPULSIVA DI CELEBRARE IL PASSATO CHE PUZZA DI MORTO.

01.10.2016 19:55

I 20 anni dalla pubblicazione di "Nevermind", i trent'anni dal primo numero di Dylan Dog, i trenta di Candy Candy, i cinquanta dalla nascita dei Pink Floyd che, statene certi, verranno celebrati in pompa magna nel 2017 (naturalmente a suon di gadget, ristampe, inediti e amenità assortite)...

Non siete nauseati anche voi da tutto questo inutile, patetico ciarpame retrò?

L'industria culturale non fa che guardare al passato per riproporre nuovi prodotti di vecchi autori cult (che cioè continuano a vendere). Un investimento sul passato ritenuto sicuro che toglie spazio e interesse per il presente e, soprattutto, per un futuro percepito più che mai come incerto.

Chi celebra il passato (quando non il trapassato, come i pur ottimi mensili inglesi “Mojo” e "Shindig!") è una generazione vittima della nostalgia che si rivolge esclusivamente ai pari età - sessanta-settantenni che ascoltavano il Prog e continuano incessantemente a riproporci i Genesis e i King Crimson in tutte le salse (come l'inutile magazine “Prog” di recente uscita), quando non i Beatles e i Rolling Stones che, per l'appunto, non passano mai di moda.

Questa patologia  compulsiva di celebrare il passato risponde almeno a un paio di impulsi:

  • da un punto di vista commerciale investire sul vecchio presenta rischi di gran lunga inferiori rispetto alla promozione del nuovo (per cui in Italia Jovanotti è l'eterno ragazzo, Ligabue l'immarcescibile rocker e via discorrendo, l'esangue discografia ringraziando): meglio la centesima raccolta di Fabrizio de Andrè (magari con un inedito per attirare anche i collezionisti che hanno già tutto) che il disco di un autore sconosciuto;

  • sotto il profilo psicologico il passato è rassicurante, non presenta incognite perché, per l'appunto, è già passato (come sosteneva quel genio di Captain Beefheart con un efficace calembour, “the past sure is tense” - “il passato di sicuro è remoto”): e bando ai revisionismi, sostiene il guru del giornalismo rock Riccardo Bertoncelli in un'intervista a “Classic Rock” di qualche mese fa, le cose vanno tramandate secondo la regola aurea del giornalismo d'antan (magari il suo).

   (dal sito Web "The Black Hole" - https://vblackhole.proboards.com/thread/60)

 

Tratto deleterio dei tempi che viviamo, questa incessante, pervasiva celebrazione del passato (che offre potenzialmente almeno un tributo al giorno) ha l'effetto di saturare gli spazi del presente, cristallizzando l'attenzione verso un tempo tramontato, bloccando ogni possibilità di innovare, sperimentare, guardare avanti come sarebbe naturale in una società vitale e dinamica. Un esempio accecante il proliferare di cover band: giovani musicisti molto capaci riescono a suonare in festival e locali solo a patto di ripetere il repertorio dei dinosauri del rock...

La gerontocrazia culturale (post sessantottina) sta facendo danni incommensurabili dal momento che cancella colpevolmente e violentemente i giovani dalla realtà e il loro naturale impulso a creare attraverso la manipolazione dissacrante del passato che in questo Occidente alla frutta al contrario è santificato.

NON PIU' QUI.

27.09.2016 15:20

I 50 anni di Jovanotti, l'effimero cantato dal coro monodico dell'editoria televisiva e non italiana. E chissenefrega dei 50 anni di Jovanotti se giusto l'altro ieri è morto Alan Vega? O Rudy Van Gelder, produttore e ingegnere del suono che ha rivoluzionato il jazz? E dall'inizio di questo tragico, apocalittico 2016 anche Prince, David Bowie, Dan Hicks, Crujiff, Pannella?

E' inutile indignarsi, direte, non c'è più niente che possa risollevare la cultura dell'informazione in questo sciagurato Paese. La polemica di Ilary Blasi in difesa del marito (altro compleanno eccellente di questi giorni), gli annunci-spot del premier abusivo Renzi (ci mancava ancora il ponte sullo stretto!); le periodiche prediche in politichese di Bagnasco (più minuti a lui che a chiunque altro nel telegiornale delle 20 di ieri su Sky TG24...); il fascismo strisciante nelle parole dei Cinquestelle (ascoltate la Raggi a Palermo)... e Jovanotti, appunto, coi suoi 50 anni di "ragazzo fortunato" (titolo dell'ANSA, l'agenzia informativa marchettara per eccellenza!).

Questo è quanto ci meritiamo. Questo è quello che siamo. Questo è quanto ci riserverà il futuro.

Metto sul piatto "Science Fiction" di Ornette Coleman, vinile del '71. Adesso potrei essere dovunque. Certamente non più qui.

 

      (Francesca Mele - ex-voto del Santuario di S. Cosimo-Oria (BR)

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News

"Domani, Armageddon!", nuovo racconto di LCF disponibile qui!

06.02.2018 11:00

Un nuovo racconto breve di LCF scritto nelle ultime settimane è disponibile da oggi nella sezione Altre Scritture di questo sito alla pagina la-dea-bicefala.webnode.it/altre-scritture/racconti-brevi/

Ispirato dai periodici catastrofismi che annunciano come imminente la fine del mondo, vede protagonista una coppia alle prese con insistenti Testimoni di Geova, anche se avrebbero potuto essere indifferentemente cristiani, musulmani o ebrei...

Pubblicato sull'ultima raccolta in volume di FUOCOfuochino il racconto "Finale".

03.01.2018 19:11

Dallo scorso novembre è in distribuzione la quinta raccolta dei "fuochini" curata dall'editore di FUOCOfuochino Afro Somenzari. Nel volume di oltre duecento pagine è compreso anche "Finale", racconto di LCF uscito nell'ottobre 2015.

La raccolta è sfogliabile on line alla pagina  www.fuocofuochino.it/index.php?option=com_content&view=article&id=166&Itemid=40 del sito dell'editore.

LCF citato sul mensile cileno "La Panera" in un articolo dedicato a Syd Barrett.

14.12.2017 17:26

Sul n° 77 di "La Panera" (ottobre 2016), mensile cileno di arte e musica pubblicato a Santiago del Cile, LCF è citato in un articolo di Andrés Nazalara dedicato a Syd Barrett.

L'articolo è disponibile alla pagina Web: www.lapanera.cl/y-el-lunatico-siguio-sonriendo-ecos-de-syd-barrett/

Finalmente pubblicati i CD della TEB curati per Gonzo Multimedia.

08.12.2017 18:52

Con quasi un anno di ritardo (incredibile la cialtroneria di certa discografia 'minore'!) sono finalmente usciti i due CD della TEB curati da Luca Chino Ferrari per Gonzo Multimedia. "Brain Waves", ristampa 'accresciuta' dell'album ufficiale Ma.So. del 1992, e "Spirits", live del 1989 registrato al Tuxedo di Piacenza, sono disponibili sul Web (ad esempio nel circuito Amazon) e, si spera, nei negozi di dischi rimasti in circolazione...

Le Dolci Suggestioni della Luna Rosa al "Primo Piano" di Brescia.

27.11.2017 19:25

Al "Caffè Letterario Primo Piano" di Brescia, a due passi da Piazza della Loggia, sono tornate Le dolci suggestioni della Luna Rosa", reading-concerto dedicato al cult-folker Nick Drake, suonato/cantato da ROBERTO TELEMACO CALVI e raccontato da LUCA CHINO FERRARI. Ottimo locale, intimo e accogliente, per una (fortunatamente!) riuscita esibizione davanti a una quarantina di persone attente e partecipi. Ecco quattro scatti presi al volo da LCF prima del reading-concerto durante il soundcheck di Telemaco...

Le dolci suggestioni della Luna Rosa tornano domani a Brescia...

23.11.2017 10:28

Il concerto-reading dedicato a Nick Drake il 24 novembre a Brescia.

02.11.2017 12:16

Il 24 novembre "Le dolci suggestioni della Luna Rosa", interpretato da Roberto Telemaco Calvi (chitarre) e da LCF (reading), saranno sul palco del caffè letterario "PrimoPiano" di Brescia (via Cesare Beccaria, 10).

Info e aggiornamenti sul sito del locale alla pagina www.letterarioprimopiano.it/ e/o sulla pagina Facebook

it-it.facebook.com/primopiano.arci/

"Le dolci suggestioni della Luna Rosa": come si dice... "Buona la prima"!

23.10.2017 09:25

Venerdì sera in Casa GeoMusic (Gandino, Bergamo) dell'amico Gigi Bresciani (da quasi 40 anni uno dei maggiori promoter folk italiani) ha debuttato "Le Dolci suggestioni della Luna Rosa" davanti a una sala gremita (circa sessanta persone), attenta e partecipe per le quasi due ore dello spettacolo.

Grande l'esibizione di Telemaco (Roberto Calvi), accompagnato dal racconto della vita di Nick Drake di LCF, che ha suonato alcuni dei pezzi del cantautore inglese come raramente è capitato di ascoltare.

Un resoconto della serata sul sito di GeoMusic alla pagina www.geomusic.it/articoli-evidenza/bella-serata-nick-drake-a-casa-geomusic

"La giornata mondiale", ultimo lavoro di LCF per FuocoFuochino, disponibile gratis qui.

17.10.2017 14:08

"La giornata mondiale", l'ultimo scritto di LCF pubblicato da FuocoFuochino con la presentazione di Fabrizio Davini, è disponibile in download gratuito qui:

La giornata mondiale.pdf (240828)

Copie 'personalizzate' sono richiedibili direttamente all'editore tramite la mail editore@fuocofuochino.it

In dirittura d'arrivo la pubblicazione del libro di LCF su Glen Sweeney e la Third Ear Band.

13.10.2017 12:59

Ormai imminente la pubblicazione di "Glen Sweeney's Book of Alchemies", il nuovo libro di LCF dedicato a Glen Sweeney e alla Third Ear Band: un volume in lingua inglese che comprende foto inedite, disegni, interviste, articoli, discografia, saggi sulla musica della TEB e che sarà pubblicato dalla Gonzo Multimedia con la copertina e l'impaginazione grafica di Martin Cook, il talentuoso graphic designer che ha già collaborato con LCF nella produzione di alcuni recenti CD del gruppo (l'ultimo in uscita il 20 ottobre è "Spirits").

Un programma radio di due ore dedicato alla storia di Mike Taylor basato su "Out of Nowhere" di LCF!

08.10.2017 14:51

Abe Perlstein, DJ del programma "The Rock" sulla radio californiana KEBF-FM (107.9), nell'ambito della sua "Tuesday Lunch with Abe Perlstein" dedicherà il 14 novembre 2017 un programma di due ore alla storia e alla musica di Mike Taylor basandola sul libro di LCF "Out Of Nowhere" e sulle testimonianze di Michael Burke, amico di Taylor, già collaboratore per le ricerche della biografia.

Sarà possibile ascoltare il programma in  streaming (alle 22:30 ora italiana) sul sito www.centralcaliforniaradio.org/

Info e anticipazioni alla pagina Facebook di Perlstein

www.facebook.com/TuesdayLunchWithAbe

"Le dolci suggestioni della Luna Rosa" il 20 ottobre a Gandino (BG) con ospite Danny Thompson.

05.09.2017 18:02

Lo spettacolo di Roberto Calvi (chitarra e voce) e LCF (reading) "Le dolci suggestioni della Luna Rosa", dedicato alla musica e alla vita di Nick Drake, sarà di scena a Gandino (BG) venerdì 20 ottobre alle ore 21:00. Ospite speciale della serata il leggendario contrabbassista folk Danny Thompson, che suonò tra i numerosi altri proprio con Drake sul suo album d'esordio, "Five Leaves Left" del 1969.

Dettagli sull'evento al sito di Geomusic: www.geomusic.it/articoli-evidenza/serata-nick-drake-a-casa-geomusic

Ingresso su prenotazione (i posti sono limitati!) contattando GeoMusic al numero 3484466307 o via mail all'indirizzo: info@geomusic.it

E' in uscita "Spirits" della Third Ear Band a cura di LCF e Francesco Paolo Paladino.

03.09.2017 17:43

Dopo tanto ritardo, è finalmente in uscita "Spirits" della TEB, ultimo dei CD dal vivo a cura di LCF e di Francesco Paolo Paladino.

Si tratta del concerto integrale suonato dal gruppo nel gennaio 1989 al "Tuxedo Club" di Piacenza. Copertina e grafiche a cura del talentuoso Martin Cook.

Info e aggiornamenti alla pagina di Gonzo Multimedia www.gonzomultimedia.co.uk/product_details/16054/Third_Ear_Band-Spirits.html.

"La Giornata Mondiale" segnalata su "la Lettura", inserto domenicale del Corriere della Sera.

27.08.2017 12:52

Domenica 20 agosto Cristina Taglietti ha segnalato a pag. 15 dell'inserto culturale del Corriere della Sera "la Lettura" "La Giornata Mondiale" di LCF.

In uscita la ristampa di "Brain Waves" della Third Ear Band con booklet a cura di LCF.

01.08.2017 13:22

"Brain Waves" (onde del cervello) si intitolava l'ultimo disco pubblicato dalla Third Ear Band nel 1993. Il 22 settembre Gonzo Multimedia ne distribuisce la ristampa con un nuovo booklet curato da LCF ricco di retroscena e foto rare. Un album di raga elettronico come non se ne registrano più!

Pre-order alla pagina: www.gonzomultimedia.co.uk/product_details/16060

  

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