CHI E' QUEL CANTANTE CON L'XFACTOR CHE STA CANTANDO SOTTO LA DOCCIA?
Mi è capitato di assistere (sgomento) a una puntata di XFactor, il talent tritamusica in cui lo spettacolo è incentrato sullo sterminio di sogni, aspettative, speranze a cura dei Nuovi Demiurghi Contemporanei della Musica Italiana, la giuria composta da Manuel Agnelli, Fedez, Arisa e Alvaro Soler che decide della vita e della morte artistica in culla di giovani candidati e provvede al lancio delle star prossime venture (con beneplacito della Sony che finanzia il tutto).
XFactor con la musica non c'entra, l'abbiamo scritto altre volte, è uno spettacolo televisivo basato sul dispositivo dei quiz: chi sarà il prossimo ad essere eliminato? I giudizi sono volutamente arbitrari, umorali, incontestabili e a giudicare dal successo (dopo ben dieci edizioni) evidentemente allo spettatore va bene così.
Ma qualcosa di inquietante e di sinistro, ad ascoltare bene, nella trasmissione c'è: le voci.
Proprio la voce, se ci pensate, dovrebbe essere al centro della scena, l'anelato fattore X dovrebbe sostanziarsi soprattutto nel timbro vocale, nella grana, nell'intonazione, nell'uso metrico-ritmico che il cantante propone, nel suo modo di cantare le parole...
Salvo qualche rarissimo caso, al contrario, tutte le voci sono voci ordinarie o quando sembrano particolari sono solo imitative.
Fateci caso. Tra le vocalità femminili maggiormente saccheggiate in questi anni ci sono quelle di Adele e Amy Winehouse; tra quelle maschili, Tiziano Ferro o Justin Bieber... Come se i ventenni di oggi avessero imparato a cantare sotto la doccia imitando le voci dei dischi dei loro cantanti preferiti...
Ma l'agognato x factor un cantante dovrebbe averlo a partire dalla voce che si ritrova in natura; la performance della ragazzotta meridionale che quando parla ha l'inflessione dialettale e usa gli intercalari del paesello e quando canta, come per magia, ha una voce che sembra quella della Winehouse fa sorridere ed è solo patetica.
Ai Demiurghi, però, questo non sembra interessare, tanto che rimangono abbagliati dall'estensione vocale, dal tempo, dalla capacità di rimanere intonati... (oltre che dall'abbigliamento e da come tengono il palco...) - elementi che dopo la rivoluzione estetica di Johnny Rotten e del punk sono diventati secondari per la popular music.
Ma chi ci ridarà voci come quelle di Billie Holiday o di Sandy Denny? Di Janis Joplin o di Joni Mitchell? Timbri naturali straordinari e unici come quelli di Jim Morrison o di Lennon, di Marley o di Bob Dylan; di David Sylvian o di Robert Wyatt? Di Ben Harper o Tom Yorke?
(L'immagine è tratta da "30 idee paradossali di Nancy Fouts - www.vanillamagazine.it/30-idee-paradossali-di-nancy-fouts/)