QUAL E' LO SCOPO DI TUTTO CIO'?
"Un mese in campagna", edito da Fazi nel 2005 nella convincente traduzione di Silvia Castoldi, è un piccolo capolavoro dello scrittore inglese JAMES LLOYD CARR (1912-1994), l'unico tradotto ad oggi in Italia.
A pagina 35, folgorante e implacabile, una breve digressione sul senso di tutto questo...
"(...) Non scambiai mai una parola con il colonnello. La sua persona non riveste alcuna importanza in ciò che mi accadde durante il mio soggiorno a Oxgodby. Per quanto mi riguarda, avrebbe anche potuto girare l'angolo e morire d'un colpo. Ma questo vale per la maggior parte di noi, non è vero? Ci scambiamo sguardi vuoti. Questo sono io, questo sei tu. Che facciamo qui? Qual è lo scopo di tutto ciò? Sogniamo a occhi aperti.
Sì, quelli sono la mia mamma e il mio papà, laggiù sopra il pianoforte. Sopra il camino c'è mio figlio maggiore. La fodera di quel cuscino l'ha ricamata mia cugina Sara, appena un mese prima di morire. Vado a lavorare alle otto e torno a casa alle cinque e mezzo. Quando andrò in pensione mi regaleranno un orologio, col mio nome inciso sul dorso. Adesso sai tutto di me. Vattene: ti ho già dimenticato."