QUESTA STRAMALEDETTA CITTA' MAFIOSA...

04.05.2016 19:03
Oggi voglio raccontare una storia maledetta, una delle tante che segnano a fuoco il corpo morente di questo stramaledetto Paese, di questa stramaledetta città in cui abito, Cremona.
Qualche anno fa, certo sorprendentemente, un mio amico giornalista ebbe l'idea di realizzare un quotidiano indipendente on line. Si ispirò al principio di 'libertà di espressione' enunciato dalla Costituzione anche per reazione alle amare esperienze professionali che aveva vissuto fino a quel momento (il fallimento di un quotidiano con la mancata liquidazione di stipendi arretrati, il licenziamento senza giusta causa da un settimanale, l'ostracismo dei pochi media locali...).
Il progetto, certamente sperimentale, che si reggeva su pochi finanziamenti e tanta passione per la professione, fece il miracolo di riuscire a resistere un paio di anni, prima di dover chiudere per problemi finanziari.
L'editoria monopolista della città tirò un bel sospiro di sollievo, dal momento che il quotidiano del mio amico era risultato fastidioso, critico e polemico nell'approfondimento di alcune questioni in cui era coinvolto il solo presunto benefattore della città. Cremona tornava a sprofondare stoltamente nel più totale oscurantismo dell'informazione nell'indifferenza dei più... 

Qualche mese dopo, ancora inaspettatamente, tra attestazioni di stima, indignazione e rammarico dei lettori un gruppo di imprenditori locali (fatto davvero unico per la città!) contattò il mio amico proponendosi di finanziare il rilancio della testata. Avevano apprezzato il suo lavoro, si dicevano sinceramente convinti che dovessero esistere più voci nell'asfittico panorama cittadino.
Cominciò così una serrata trattativa apparentemente destinata a riportare il quotidiano in attività: venne allestita nuovamente la redazione, preparata la versione on line del quotidiano, stabiliti i primi contatti professionali.

A un certo punto, però, quando ormai il nuovo quotidiano stava per essere varato e i primi finanziatori avevano addirittura già dato il mandato di versare la loro quota di partecipazione, il Solo Presunto Magnate Monopolista della Città, come nelle più logore gangster story nostrane entrava in azione minacciando i colleghi imprenditori di far saltare la cosa.



Detto, fatto.
Per dire che quando col mio amico parliamo di mafia a Cremona non esageriamo, se si considera il termine nella sua accezione più ampia, ovvero di sistema di governo degli eventi tramite intimidazione e minaccia, favorito dalla paura e dall'omertà delle persone.
Il tempo in questa città morente è rimasto quello dei promessi sposi di Manzoni. Con il beneplacito della politica e dei pochi 'intellettuali' rimasti, e il menefreghismo avvilente della gente comune (il 'popolo'!) a cui, evidentemente, sta bene così: un unico quotidiano, un unico sito Web di informazione, un unico settimanale, un'unica rete televisiva di proprietà di un unico proprietario che se la canta e se la suona, edulcora fatti, sottace responsabilità, monopolizza e condiziona irrimediabilmente lo sviluppo di questo luogo triste e sfortunato...