CONFUSIONE PAPALE.

26.11.2014 15:09

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV - "La meta a cui tende la Chiesa, la Gerusalemme nuova ... il paradiso, più che di luogo si tratta di uno stato dell'anima in cui le nostre attese più profonde saranno compiute". Lo ha detto il Papa nella udienza generale. Allora, ha aggiunto, "il nostro essere figli di Dio giungerà alla piena maturazione, saremo vestiti della gioia e dell'amore di Dio, senza limite, saremo faccia a faccia con lui - ha aggiunto - è bello pensarci così, e dà forza all'anima".

 

Se ho capito bene: il "paradiso" è uno "stato dell'anima", non un luogo fisico, un Aldilà come cercarono di farmi credere a catechismo, quando avevo 10 anni... Uno stato dell'anima in cui le nostre "attese più profonde" si realizzeranno, anche se non si indicano quali attese, lasciando intendere che qualsiasi aspirazione umana potrebbe entrarvi a pieno diritto. A quel punto, raggiunto questo "stato dell'anima", maturerà il nostro essere figli di Dio e saremo "vestiti" della gioia e del suo amore illimitato, trovandoci faccia a faccia con lui... Pensarci è bello e "dà forza all'anima"...

 

Derubricato anche il Paradiso a 'stato dell'anima', dopo la rottamazione del Limbo, i credenti cristiani (cattolici) devono farsene una ragione: quando il discorso si affranca dalle affermazioni di fede, tentando di offrire una qualunque spiegazione del dogma, tutto diventa irrimediabilmente vago, retorico, tautologico. Inesplicabile, appunto.

 

L'effetto complessivo, quello di una tale confusione mentale che verrebbe da suggerire al pontefice di limitarsi ai discorsetti retorici sul valore del lavoro, della coesione sociale, della nonviolenza e altri bla bla bla... in cui sembra senz'altro più efficace anche dello stesso politico à la page...