CON CHARLIE HEBDO, CHARBONNIER E WOLINSKI, MA...

08.01.2015 00:16

 

Tutti concordi nel condannare senza attenuante alcuna la vile azione terroristica alla redazione di Charlie Hebdo. Non ci possono essere alibi o giustificazioni per atti di questa natura. Le morti sono morti e non è accettabile che si possa uccidere per rivendicare delle idee, qualunque esse siano!

Ma se quanto accaduto si innesta in un'annoso dibattito tutto francese sui rischi di islamizzazione della Francia (e dell'Occidente), ultimo pretesto l'uscita del nuovo libro di Michel Houellebecq dal titolo "Sottomissione" (libro che  profetizza nel 2020 una Francia completamente islamizzata), è pur vero che tragedie di questa portata dovrebbero indurre politici, artisti, media, società civile... a riflettere sul tema della libertà: cosa significa cioè essere liberi oggi in Occidente, quali siano i limiti (se si crede ci siano o ci debbano essere), quali le regole non scritte, l'etica, la deontologia, se l'espressione abbia diritto di essere in quanto tale o se debba sottostare a norme definite (morali, di opportunità, di buon senso, di rispetto per l'altro...). Questioni che nella Storia non sono date una volta per tutte ma vanno costantemente ridiscusse, approfondite, riprecisate.

Reagire, come si è cominciato a fare, alzando la barricata dell'indignazione e della rivendizione della 'libertà di espressione' (come puntualmente ha fatto anche il 'nostro' presidente del consiglio con improvvido tempismo...) senza minimamente interrogarsi su quali implicazioni abbia questo atto estremo, sarà l'ennesima occasione mancata (ricordate la maglietta di Calderoli?) per approfondire un tema cruciale della contemporaneità che ha strette correlazioni con gli equilibri geopolitici del mondo.

Qui sotto riproduco una delle tante copertine della rivista sfacciatamente blasfema. Non credo che un cristiano (cattolico) potrà mai arrivare a impugnare una mitraglietta e fare una strage provocato da una vignetta così, ma...

E' su questo "ma...", credo, che ci si dovrebbe interrogare una volta passata l'emozione di questa tragedia inaccettabile...