RESTARE AL PASSO...

07.06.2017 19:20

Restare al passo con la contemporaneità. Un altro dei tanti assunti, dato per scontato, di questa assurda civiltà globale. Essere al passo, alla moda, non restare indietro. Andare al cinema a vedere l'ultimo film di, ascoltare l'ultimo album di,  leggere l'ultimo libro di... 

Consumare, dunque. Comprare, comprare, comprare... per "far girare l'economia" (!).

Io proprio non ci riesco, un po' per indole, un po' per partito preso. Sono davvero poche le cose che si producono oggi che mi interessano veramente.

A Cremona, la città in cui ho la sventura di abitare, l'amministrazione comunale promuove  "Tech-Night. La notte bianca della tecnologia", un'apologia del consumo tecnologico col pretesto dell'evoluzione e dei benefici concreti che ne deriverebbero per la nostra esistenza.

Mi colpiscono in particolare due iniziative, dedicate rispettivamente a Google e a Facebook, presentate su depliant in termini a dir poco apologetici:

Google

Chi fattura 90 miliardi di dollari all'anno? La risposta è su Google... ed è Google. Vi racconteremo come è nato il colosso dei motori di ricerca. E capiremo  perché una semplice schermata bianca con un logo è diventata l'oracolo dei giorni nostri.

Facebook

La bacheca, il tasto "mi piace", le condivisioni, i tag: Facebook sembra esserci sempre stato, eppure non è così. Allora come ci siamo finiti tutti quanti? Dalla stanza di uno studente di college, Mark Zuckerberg, nascerà tutto, o quasi. Tra innovazioni e coraggio, anche stanotte rimarrete svegli davanti a Facebook.

 

Non è forse un caso che proprio oggi "La Repubblica" on line, non propriamente un quotidiano antagonista no-global, pubblichi un pezzo dal  titolo: "Facebook, ecco come il social vuol mettere a nudo le nostre emozioni" in cui, scrive Rosita Rjitano, "un trio di brevetti firmati da Menlo Park, rivela CB Insights, mostra i sistemi con cui la piattaforma ambisce a sfruttare i nostri sentimenti a fini pubblicitari. Ma anche per tenerci incollati alla piattaforma" (www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2017/06/08/news/facebook_ecco_come_il_social_vuole_mettere_a_nudo_le_nostre_emozioni-167614113/?ref=RHPPBT-VT-I0-C4-P10-S1.4-T1  ).

Il propagandato mito del progresso dell'umanità per mezzo della tecnologia al servizio dell'uomo, dell'evoluzione delle competenze sociali personali, dell'automazione come  volano per la liberazione del tempo, in realtà nascondono l'ormai logora, subdola, becera strategia capitalista di definire nuovi orizzonti del consumo a discapito della libertà di soddisfare i propri bisogni reali.

L'uomo, sempre più vittima e carnefice di sé stesso.

"Il capitale si sta sempre più tecnologizzando. Le persone che pensano si tratti solo di navigare in Rete e scambiare e-mail con il cugino in Idaho o roba del genere, sicuramente ignorano che il movimento del capitale è la funzione basilare dei calcolatori. Il computer esiste per accelerare le transazioni, il movimento delle merci e via dicendo..."

(John Zerzan, da "Contro la tecnologia", 1997)